Quello del caffè è un mondo vario, soprattutto per noi italiani, da sempre grandi consumatori di questa bevanda dalle proprietà uniche. Non è solo una questione di gusti, aromi e sfumature, ma talvolta è anche un problema di formati.
Non ci riferiamo al secolare dibattito: tazza grande o piccola, ceramica o vetro? Questione di punti di vista e scuole di pensiero in questo caso. Ci riferiamo invece al fiorente mondo delle macchine da caffè per casa e ufficio e alla differenza che intercorre tra le capsule e le cialde per caffè, protagonisti di un modo di intendere l’espresso del tutto nuovo, in grande ascesa ed evoluzione.
Cialde e capsule, due modi di intendere il piacere del caffè
Spesso utilizzate come sinonimi per indicare lo stesso prodotto, cialde e capsule sono di per sé prodotti molto simili, dalle differenze sottili ma importanti. Entrambe consistono in dosi di caffè usa e getta, ma non per questo rappresentano la stessa cosa. Il principale punto in comune è ovvio e sta tutto nel gusto e nella qualità.
Che siano cialde, che siano capsule, questi sistemi permettono di ricreare in casa il piacere di una bevanda sensazionale. Sia le cialde che le capsule sono infatti compatibili con macchine per caffè appositamente pensate per regalare, a casa come in ufficio, il piacere di un espresso come gustato al bar.
Ormai richieste da tutte le famiglie, le macchine per caffè espresso a cialde o capsule hanno spopolato e sorpassato di netto la moka tradizionale e i sistemi in polvere sia per la praticità d’uso (basta premere un bottone e il caffè è pronto), sia per la capacità di mantenere inalterate le proprietà di aroma, sapore e freschezza tipiche di questo alcaloide così amato.
Le differenze tra le capsule e cialde per caffè
Dove sono le differenze allora? Se non nella sostanza, nella forma.
Partiamo delle capsule, leggermente più costose, ma sicuramente più durature nel tempo. Le capsule sono meglio sigillate e consentono di conservare inalterata la miscela più a lungo. Possono essere in plastica, alluminio o in materiale biodegradabile composte in bioplastiche vegetali che permettono oltre a una conservazione migliore, anche un notevole risparmio ambientale.
Contengono una dose di polvere di caffè macinato a seconda della miscela che si intende gustare (soave, amabile, delicata, intensa, energica e così via) e, dopo una prima fase di “mercato chiuso” in cui a produttore della macchina corrispondeva la determinata capsula, sono oggi compatibili con quasi tutti i sistemi di macchine da caffè.
La porzione di caffè della cialda è invece più pressata e racchiusa in involucro di carta-filtro (lo stesso materiale delle comuni bustine di tè). Sono confezionate in atmosfera protettiva e chiuse ermeticamente in modo da garantire anche in questo caso una migliore conservazione delle proprietà della bevanda.
Le cialde per caffè sono ovviamente meno durature e soffrono maggiormente l’umidità e i fattori esterni. Hanno tuttavia un impatto ambientale assai positivo perché biodegradabili e facilmente reciclabili. Preferibili dunque se si è soliti consumare più di un caffè al giorno.
In fatto di compatibilità il discorso è leggermente più complicato rispetto alle capsule. Per essere infatti compatibili con la stragrande maggioranza di macchine per caffè presente sul mercato, le cialde devono rispettare lo standard ESE (Easy Serving Espresso). Tanti i produttori allineati a tale direttiva, tra cui Lavazza, Illy e Nestlè su tutti; le cialde così standardizzate devono consistere in filtri preconfezionati di 7 grammi di caffè macinato.